Abito Solaro: ecco le caratteristiche
Quando si dice “lana” si resta troppo nel generico. Per comprendere la classe assoluta e il vero stile bisogna andare oltre e dire Solaro. Chi non ha mai sentito parlare di questo abito maschile forse non conosce ancora tutte le potenzialità della moda elegante da uomo, e dovrebbe informarsi sulle caratteristiche di un abito e di un tessuto che oggi sono al primo posto tra i “must” dei più ricchi. Ma non solo loro. Lo avete visto indosso a Gianni Agnelli, a Lapo Elkann, ai Marzotto, ma lo hanno anche sfoggiato da personaggi dello spettacolo che potevano permettersi questo mito. E se avete occasione e possibilità per farlo, sfoggiatelo anche voi. Prima, però, conoscete bene le sue caratteristiche.
Abito Solaro, dall’esercito agli “yacht club”
L’abito Solaro nasce in ambiente militare, nell’ultimo periodo delle colonie europee in Africa e Asia. Doveva formare la divisa militare delle truppe e delle guardie stanziate nei continenti e nelle regioni più calde. Molti soldati, in passato, avevano sofferto molto l’umidità e l’afa delle colonie e in quelle condizioni anche combattere diventava sfiancante.
Il medico inglese Louis Westenra Sambon, dopo diversi esperimenti, mise a punto nel 1907 un tessuto speciale. Era ricavato dalla lana e conciato in modo da riuscire, secondo lui, a respingere i raggi UV e dunque le fonti di calore più pesanti del sole. Purtroppo, durante l’utilizzo sul campo, si verificò che questo tessuto era comunque molto pesante per le truppe impegnate in zone tropicali e dunque venne quasi subito dismesso. Ma data la sua bellezza il Solaro passò direttamente ai salotti londinesi e newyorkesi, dalle divise di guerra agli abiti dei grandi eventi per chi poteva pagare per averli confezionati su misura.
Caratteristiche di un abito Solaro
Un abito Solaro autentico si riconosce oggi da alcune caratteristiche tipiche, sebbene la nuova industria della moda stia cambiando e adattando a tempi nuovi anche questo. Tessuto con lana pettinata a intrecci verticali e orizzontali, formando le classiche “spine di pesce” in due colori diversi, nell’insieme assume una tinta beige chiaro cangiante.
Sotto il sole crea riflessi che in parte, come si pensava, respingono il calore, sebbene sia poco adatto a situazioni di sforzo e di fatica. La particolarità della sua tinta di beige, che assume riflessi rosato-verdastri alla luce, lo rende un tessuto unico al punto che non si può usare per uno spezzato. Il Solaro è un “completo” e segue le proprie rigidissime regole di stile.
E’ un abito da relax, da chiacchierate sotto il portico, da cocktail nei pomeriggi estivi, da cene d’affari in primavera. Va indossato preferibilmente nelle stagioni calde, dato che la lana così pettinata è molto più leggera, e protegge sia dal caldo che dalla brezza fresca della sera.
Abbinamenti ideali
Quando indossate un abito Solaro dovete fare molta attenzione alle caratteristiche degli elementi che deciderete di abbinare. Dunque, occhio a quale camicia o cravatta sceglierete. Per le occasioni formali non c’è molto da discutere: il Solaro va con camicia bianca, possibilmente di popeline, oppure celeste chiaro. In caso di situazioni più alla mano, potete abbinarvi una camicia a righe scure o una camicia denim con abbottonatura button-down.
La cravatta deve richiamare obbligatoriamente le sfumature dell’abito, quindi va scelta nei toni più scuri del beige, oppure sui toni del verde, del rosa, pastello caldo e simili. Meglio se priva di fantasie e stampe. La buona notizia, per chi la odia, è che la cravatta con il Solaro si può anche omttere. In fondo … è estate, e fa caldo, e l’obbligo decade.
Cintura e scarpe devono avere lo stesso colore e possibilmente questo colore non deve essere il nero. Potete optare per le varie tinte di marrone, meglio se un marrone rossastro, o per qualche tonalità più forte di beige così da richiamare e rafforzare il colore del tessuto del Solaro. Il resto dipenderà da voi. Sarà il modo con cui camminerete e vi muoverete dentro il vostro Solaro a completarne la bellezza e l’anima chic!